Second Hand Economy quando il riciclo è sostenibile (e fa pure guadagnare!)

In economia parlare di scelte eco-sostenibili significa riciclare un bene attraverso la raccolta differenziata e trasformarlo in qualcos’altro, però c’è un’altra forma di impatto ambientale ancora più forte quello chiamato second hand ossia il riuso di un oggetto che invece di essere riciclato passa da una mano all’altra.

Via libera ai mercatini dell’usato, ai gruppi di scambio e regalo sui gruppi facebook, al passaparola o vendita su siti specializzati on line.

Una nuova tendenza a cui si stanno affidando sempre più italiani, una scelta non solo ecologica in quanto si allunga il ciclo di vita dell’oggetto stesso ma anche un occhio al portafoglio infatti è possibile comprare o vendere oggetti risparmiando anche il 70-80% rispetto al prezzo di un oggetto o capo nuovo.

La crisi economica di questi ultimi anni che inevitabilmente ha messo in ginocchio moltissime famiglie italiane, ha contribuito a fare crescere questa nuova forma di compravendita, che se fino a qualche anno fa era considerata una scelta delle famiglie meno abbienti ora invece è vissuta come una scelta ambientalista, sostenibile e decisamente più accessibile a tutti, inoltre il settore del vintage sia come acquisto che come vendita ha avuto negli ultimi anni una grossa crescita economica.

La second hand o economia dell’usato sta assumendo un’importanza sempre maggiore in relazione ai cambiamenti delle abitudini legati alla pandemia che ha avuto inizio nel 2020 e che ha incrinato la vecchia economia basata su un consumismo eccessivo, si sono ricreate nuove priorità in base ai bilanci familiari per cui si spende di meno per cose futili e ci si concentra sulle cose utili e si evita lo spreco.

Il riciclo è anche una piccola fonte di guadagno per chi ha capi vintage che non usa o abiti e oggetti rimasti in fondo all’armadio, quando addirittura un lavoro vero e proprio per quanti possiedono doti imprenditoriali creando un negozio e-commerce dove vendere i propri oggetti oppure affidandosi a siti intermediari come Etsi (https://www.etsy.com/it/) e Vinted (https://www.vinted.it/) che a fronte di una percentuale sulle royalties di vendita danno in cambio affidabilità del marchio e visualizzazioni.

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