L’asilo nel bosco

 

Nato in Danimarca negli anni ’50 e diffusosi in molti altri paesi d’Europa è il modello educativo innovativo adottato in Italia ad Ostia alle porte di Roma

Il progetto nasce grazie alla collaborazione tra i fondatori dell’ Associazione L’Emilio che gestiscono un nido e una scuola dell’infanzia (ed è il primo asilo in Europa dove i piccoli possono crescere senza pannolino già dai primi mesi di vita!) e l’Associazione Manes che si occupa di formazione e coordinamento dei progetti Community Scool una scuola primaria e secondaria e maestri di strada che lavora sulla problematica dell’abbandono scolastico.

L’asilo nel bosco – afferma il coordinatore Paolo Mai– è un progetto pedagogico rivolto ai bambini dai 2 ai 6 anni che si propone di rispondere ai loro bisogni attraverso una quotidianità scolastica che si svolge quasi per intero all’ aria aperta. Nell’asilo nel bosco la classe, intesa come spazio chiuso e sempre uguale, scompare e lascia il posto all’ambiente esterno ricco di stimoli. Così facendo i bambini ‘imparano facendo’ attraverso diverse esperienze che stimolano la curiosità, l’immaginazione, l’autonomia e la creatività”.

Il metodo educativo si rifà alle teorie di Montessori, Steiner, Agazzi, Freire e Rousseau, ma anche a Richard Louv (autore del famosissimo libro “L’ultimo bambino nei boschi” Ed. Rizzoli) che affronta le problematiche legate alla mancanza di contatto della natura da parte dei bambini e ragazzi. Educare all’aria aperta è fondamentale per far accrescere alcune attitudine innate dei bambini quali l’immaginazione e la creatività; i materiali didattici sono tutti di recupero non vengono utilizzati giocattoli di plastica ma sassi, pezzetti di legno, di cartone, bambole di stoffa, cosi che il bambino possa dare vita a questi semplici strumenti con tutta la sua fantasia.

Per saperne di più sulla scuola e sul metodo didattico: http://www.associazionemanes.it

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